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Immagine del redattoreLuigi Ranieri

Il "Dialogo Interiore" da alimentare quando ci si orienta professionalmente

Molti professionisti si ritrovano alla ricerca di un cambiamento professionale, cercando di risolvere un problema che si potrebbe configurare nel seguente modo: “come faccio a trovare la migliore opportunità che il mondo esterno mi possa offrire.”

Bene, se hai questa mentalità e riduci il problema ad una sorta di “caccia al tesoro” esterna a te stesso, allora stai vedendo solo la metà della faccenda e, probabilmente, sei destinato a fallire.

Certo, in questo percorso è importante conoscere le regole del gioco, come funziona un processo di selezione, quali siano le professioni più ricercate o come scegliere le migliori aziende per le quali candidarsi. Ma la partita è duplice, e non si gioca solo fuori di te.

Altrettanto importanti, infatti, sono gli aspetti che risiedono dentro di te e/o che dipendono da te (il cosiddetto “locus of control interno”). Prova a chiederti:

da che storia personale vengo?

  • E oggi, da dove parto?

  • Dove voglio arrivare?

  • Quanto sono disposto ad investirci?

  • Quanto voglio mettermi in gioco?

  • Cosa mi manca?

  • Quali sono i miei peggiori timori?

  • E cosa accende la mia motivazione?

Sono solo alcuni degli aspetti interiori che ti conviene elaborare al meglio prima di inseguire un cambiamento professionale. E se non dedicherai energie e tempo a cercare di sviluppare le risposte più appropriate a questo tipo di domande, ti potrai trovare all’improvviso “fuori strada”.


In molti casi, ci si può ritrovare a guardarsi indietro e capire all’improvviso che tutto quello per il quale ti sei speso negli ultimi anni non era ciò che volevi!

E bada bene, non è un qualcosa di improbabile: negli anni abbiamo incontrato centinaia di persone che cercavano un career coach proprio per cambiare la direzione della propria carriera. Cercavano una sterzata netta perché si sentivano imprigionati in una situazione lavorativa per loro non più tollerabile.

E per alcuni di loro, se non troppo tardi, era certamente un momento non facile per trovare un riscatto immediato.


Pensa che, secondo una ricerca condotta da Espresso Communication per Sodexo, “7 italiani su 10 sono insoddisfatti del proprio lavoro”. Non ti sembra una cifra esorbitante?


La domanda sorge spontanea: se è così facile scivolare, giorno dopo giorno, verso mete professionali così lontane da ciò che voglio, non vale allora la pena chiarire bene, all’inizio del proprio percorso professionale, quella che è la direzione che voglio dare alla mia carriera? Questo interrogativo, in fin dei conti, conviene porselo in continuazione nel corso della propria crescita professionale, in modo da poter disporre in qualunque momento di una risposta convincente alla domanda: che direzione voglio dare al mio sviluppo?


Ricorda: uno dei fattori prioritari per un buon orientamento professionale, infatti, è la conoscenza di sé.


E, in percorsi di coaching o di counseling, tipicamente è possibile anche vedere se stessi rispetto a tutti gli aspetti della propria vita (lavoro, famiglia, storia personale), così come comprendere cosa si cerca nel lavoro: retribuzione, significatività, sicurezza, crescita, vicinanza geografica, ecc.

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